Fede nel Patto
PREDICAZIONE DEL 18 AGOSTO 2024:
Pastore Antonio Russo
FEDE NEL PATTO
In questo servizio di culto, approfondiremo la fede nel Patto, perché in questi ultimi tempi Dio sta innalzando una nuova generazione destinata a riceverne una potente rivelazione. Sicuramente ci sarà un grande cambiamento perché quando comprendiamo il significato del Patto, non lo facciamo perché lo meritiamo, ma perché Dio, nella Sua misericordia e nel Suo grande amore, ha scelto di concedercelo. Iniziamo quindi leggendo una Scrittura:
Salmo 25:14; 14 Il segreto dell'Eterno è rivelato a quelli che lo temono, ed egli fa loro conoscere il suo patto.
Nel testo si parla di segreti che Dio non vuole trattenere, ma che vengono svelati e rivelati solo a chi Lo teme e Lo onora. La rivelazione del Patto non si ottiene semplicemente leggendo la Bibbia, ma richiede preghiera, approfondimento e il coinvolgimento dello Spirito Santo. Avere timore di Dio non significa avere paura, ma rispettarLo e credere nella Sua Parola, e questo atteggiamento porta grandi benefici nella nostra vita. Nel corso della storia, Dio ha rivelato al Suo popolo diversi patti, inclusi almeno otto menzionati nella Bibbia, oltre a patti personali, come quello stabilito con Davide. Tuttavia, la nostra mentalità occidentale, spesso ci impedisce di comprendere appieno l'importanza e l'efficacia di un patto, mentre culture orientali e africane hanno una comprensione più profonda di questo concetto. Ora, esploreremo alcune istruzioni bibliche, come nel Salmo 105, che ci aiutano a comprendere il valore del patto. Dio basa la Sua relazione con noi non sulle emozioni, ma sul patto, che stabilisce una connessione legale con Lui; perciò, comprendere il patto è fondamentale per la nostra vita spirituale.
Efesi 2:12; 12 eravate in quel tempo senza Cristo, estranei dalla cittadinanza d'Israele e estranei ai patti della promessa, non avendo speranza ed essendo senza Dio nel mondo.
L'apostolo Paolo ci ricorda che, prima di conoscere Cristo, eravamo estranei ai patti e alle promesse di Dio. Come gentili, non avevamo alcun diritto legale per avvicinarci a Dio, a differenza del popolo di Israele, con cui Dio aveva stabilito patti. Gli otto patti menzionati e descritti nell'Antico Testamento provengono da Israele e, pertanto, tutte le benedizioni divine potevano giungere sulla terra solo attraverso questo popolo scelto da Dio, come evidenziato nel Salmo 105.
Salmo 105:8-11; 8 Egli si ricorda in eterno del suo patto e per mille generazioni della parola da lui comandata,
Dio è seriamente consapevole del Suo patto eterno, valido per mille generazioni, come affermato nella Bibbia, che indica che la Sua Parola è stabile nei cieli. Nell'Antico Testamento troviamo diversi patti, ma ci riferiamo al patto eterno, non a quelli temporanei come il patto mosaico, che aveva un inizio e una fine. Questo Salmo profetizza riguardo al patto eterno che Dio fece con Abramo, e il Nuovo Patto, definito da Gesù come la “nuova ed eterna alleanza”, si collega ad esso e lo amplifica, estendendolo anche ai gentili. Infatti, Dio aveva già indicato ad Abramo che tutte le famiglie della terra sarebbero state benedette attraverso di lui, mostrando che il patto si estendeva anche al popolo dei gentili. La Bibbia ci insegna che Dio suddivide il mondo in tre gruppi principali: il popolo di Israele (ebraico), il popolo dei gentili, che non hanno patti né promesse, e la Chiesa di Gesù Cristo, che, attraverso il sacrificio di Gesù e il patto stabilito con Abramo, è collegata alla benedizione che raggiunge tutte le famiglie della terra. Comunque, indipendentemente dalla provenienza, chi crede nella venuta del Messia entra in questo patto, che va oltre la discendenza di Abramo.
Verso 9; 9 del patto che fece con Abrahamo e del suo giuramento che fece a Isacco,
Dio ha fatto un Patto con Abramo e lo ha confermato con Isacco. La Bibbia ci rivela che Dio, non avendo nessuno al di sopra di Sé, ha giurato per sé stesso, stabilendo patti, promesse e giuramenti che si realizzeranno con assoluta certezza, ponendo fine a ogni contestazione. Attraverso il Patto, Dio ci offre una relazione stabile e legale con Lui, e la nostra fede diventa forte e sicura quando comprendiamo e conosciamo questo Patto. Dio non si relaziona con noi attraverso le emozioni, ma tramite il Patto che ci ha rivelato, al quale possiamo fare appello con la certezza che le Sue promesse si realizzeranno. Questa rivelazione del Patto è fondamentale per il nostro futuro, e la nuova generazione avrà una piena consapevolezza di esso, vivendo a un livello spirituale superiore. Sapete, a differenza di qualche anno fa, quando c’era poca conoscenza spirituale rivelata, oggi lo Spirito Santo sta aprendo le Scritture, permettendoci di ricevere più profondamente le promesse di Dio.
Versi 10-11; 10 che confermò a Giacobbe come suo statuto e a Israele come un patto eterno, 11 dicendo: «Io ti darò il paese di Canaan come porzione della vostra eredità»,
Quindi, Dio stabilì il Patto con Abramo, lo giurò con Isacco e lo confermò con Giacobbe, riconoscendolo come Israele nella sua nuova relazione con Dio, un Patto eterno. Questa promessa di Dio riguarda Israele e la terra di Canaan, che è stata data come eredità al Suo popolo. Anche se ora siamo nel Nuovo Patto, non significa che dobbiamo trasferirci in Israele; la terra di Canaan è la promessa che Dio ha fatto a Israele.
Salmo 105:37; 37 e fece uscire il suo popolo con argento e oro, e non vi fu alcuno fra le sue tribù che vacillasse.
Dio fece un Patto con Abramo, che venne sigillato con un sacrificio e successivamente confermato, garantendo benedizioni e prosperità per la sua discendenza. Quando Dio liberò il Suo popolo dall'Egitto, mantenne il Patto, facendo uscire gli Israeliti con ricchezze e proteggendoli da malattie durante i quarant'anni nel deserto; infatti, il Salmo letto, dice che nessuno è “vacillato”. La parola "vacillare" indica che nessuno era fisicamente debole, come chi barcolla. La malattia, considerata un intruso nella mentalità ebraica del Patto, non trovò spazio tra loro, perché Dio stesso aveva promesso di guarirli e allontanare ogni malattia. Anche noi, grazie a Gesù Cristo, siamo inclusi in questo Patto, e possiamo fare nostre le promesse di Dio, riconoscendo che la malattia non deve essere accettata come normale nella nostra vita. Dio ci ha chiamati a vivere nella consapevolezza del Patto, sapendo che la Sua volontà è la nostra guarigione e benedizione.
Salmo 103:3; 3 Egli perdona tutte le tue iniquità e guarisce tutte le tue infermità,
Davide parla con forza e rivelazione del Patto, anticipando la nuova ed eterna alleanza in Cristo. Nonostante fosse ancora nell'Antico Testamento, Davide profetizzava della grazia e guarigione divine, dimostrando una profonda comprensione del Patto di Dio. Noi dobbiamo liberarci dalla mentalità occidentale e abbracciare quella della guarigione divina, rifiutando la malattia come qualcosa di estraneo al nostro corpo, che è il tempio dello Spirito Santo. Come Gesù guariva tutti quelli che credevano, così dobbiamo imparare a vedere la guarigione come volontà di Dio. Le affermazioni di Davide, come "Egli perdona tutte le mie iniquità e guarisce tutte le mie infermità", riflettono una mentalità fondata sul Patto. Israele vinse molte battaglie basandosi su questa mentalità pattizia, che dava loro la certezza della vittoria grazie alla loro alleanza con l'Eterno.
1°Samuele 17:26; 26 Allora Davide, rivolgendosi agli uomini che stavano vicino a lui, disse: «Che si farà all'uomo che ucciderà questo Filisteo e allontanerà la vergogna da Israele? Ma chi è mai questo Filisteo incirconciso, che osa insultare le schiere del DIO vivente?».
Il re Saul promise grandi ricompense a chi avrebbe sconfitto il filisteo: l'esenzione dalle tasse per la famiglia, un matrimonio con la figlia del re, e ricchezze. Consapevole del Patto con Dio, Davide non vedeva il filisteo come un gigante invincibile, ma come un incirconciso fuori dal Patto e quindi senza diritto legale davanti a Dio, per questo dichiarò con fiducia che gli avrebbe tagliato la testa. Allo stesso modo, noi dobbiamo affrontare le nostre difficoltà, malattie, dolori e povertà con la stessa mentalità di Davide, ricordando che siamo figli del Patto con Dio e che abbiamo un diritto legale alla vittoria. Oggi, la rivelazione della Parola di Dio è in costante crescita, e noi, come figli di Dio, dobbiamo manifestare la Sua potenza nelle nostre vite. La nostra parola ha potenza, e quando dichiariamo la Parola di Dio, i demoni fuggono; per questo siamo chiamati a vivere con la consapevolezza di chi siamo e a chi apparteniamo: figli di Dio, figli del Patto, con una promessa di vittoria. Il Salmo 25 ci insegna che i segreti di Dio sono rivelati a coloro che lo temono, e quando il velo cade, possiamo vedere la realtà come la vede Dio, ossia attraverso la rivelazione. Nei Vangeli, troviamo due persone fuori dal Patto che, nonostante ciò, hanno ricevuto le benedizioni del Patto. La prima di queste è il centurione di Capernaum che, riconoscendo Gesù come il Messia, disse che bastava una sola Sua parola per guarire il suo servo. Nonostante fosse un gentile, il centurione dimostrò di comprendere l'autorità spirituale di Gesù, e per questo, il suo servo fu guarito immediatamente. Gesù stesso rimase stupito dalla fede di questo uomo, commentando che nemmeno i figli del Patto in Israele avevano dimostrato una tale fede. La seconda persona era la donna siro-fenicia, una libanese. Quando si avvicinò a Gesù, inizialmente Egli non le rispose, ma lei non si arrese e continuò a insistere fino a prostrarsi ai Suoi piedi per adorarlo. La sua adorazione attirò l'attenzione di Gesù, e lei Gli chiese di liberare sua figlia dalla sofferenza. Gesù le fece notare che non era una figlia del Patto e che non era giusto prendere il pane dei figli, simbolo della guarigione, e darlo ai cagnolini. Tuttavia, la donna rispose con umiltà e fede, dicendo che anche i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei padroni. Gesù, colpito dalla sua grande fede, dichiarò di non aver trovato in Israele una fede così profonda. Questo ci insegna che Dio opera a modo Suo, e non siamo noi a decidere come ricevere la guarigione, ma è Dio a stabilirlo. Questi esempi ci mostrano come la rivelazione e la fede nel Patto possano portare a ricevere le benedizioni di Dio, anche quando siamo apparentemente al di fuori del Patto. Ricordiamo il generale Naaman, che, grazie a una serva ebrea, scoprì che in Israele c'era un profeta capace di curarlo dalla lebbra. La ragazza notò le sue vesti macchiate di sangue e suggerì al generale di cercare aiuto presso il profeta Eliseo. Naaman, convinto che il profeta sarebbe uscito a incontrarlo, rimase deluso quando Eliseo inviò un messaggero per dirgli di tuffarsi sette volte nel fiume Giordano per guarire. Naaman, inizialmente riluttante e convinto che i fiumi della Siria fossero migliori, fu persuaso dalla serva, che gli fece notare che avrebbe seguito le istruzioni anche se fossero state difficili. Infine, accettò, si immerse sette volte nel Giordano e, alla settima volta, emerse con la pelle guarita e sana come quella di un bambino. Il centurione di Capernaum e la donna siro-fenice ottennero la guarigione perché si appellarono al Patto e alla promessa di Dio, mentre i figli del Patto non ricevettero tali benedizioni. In Luca 13, leggiamo di una donna che soffriva di spondilite anchilosante da 18 anni, una condizione che le impediva di raddrizzarsi. Quando Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, tu sei liberata dalla tua infermità", e le impose le mani, facendola subito raddrizzare. Nonostante l'indignazione del capo della sinagoga per il fatto che la guarigione avvenne di sabato, Gesù spiegò che, sebbene vi siano sei giorni per lavorare, questa donna, figlia di Abramo e quindi del Patto, aveva finalmente ricevuto la liberazione che le spettava. La sua guarigione avvenne perché era parte del Patto abramico e della promessa di liberazione, rivelando così il potere e la misericordia di Dio.